Attualmente l’unico monumento visitabile dell’antica Oplontis è una grande villa residenziale, non interamente riportata alla luce, risalente alla metà del I secolo a.C. e ampliata nella prima età imperiale.
In antico la villa era affacciata a picco sul mare in posizione panoramica ed era dotata di splendidi apparati decorativi di cui si conservano eccezionali testimonianze. Potrebbe essere appartenuta a Poppaea Sabina, seconda moglie dell’imperatore Nerone, o al patrimonio della sua famiglia, in base alla testimonianza di un’iscrizione dipinta su un’anfora menzionante Sucundus, un suo schiavo o liberto.
Al momento dell’eruzione, l’edificio doveva essere in gran parte disabitato a causa di lavori in corso, forse avviati a seguito di danni sismici, che comportarono la rimozione di molti elementi architettonici e decorativi.
L’area Archeologica di Stabia, poco distante, è ancora da scoprire: le ville visitabili sono Villa San Marco, lussuosa villa ricca di decorazioni ed ambienti elegantemente arredati, e Villa Arianna, che prende il nome dall’affresco raffigurante il mito di Arianna e il Minotauro.
Sarà sorprendente scoprire come, in luoghi minori rispetto alle più grandi e famose Pompei ed Ercolano, gli effetti dell’eruzione vesuviana siano stati distruttivi, ma allo stesso tempo tutto si sia mantenuto intatto nel tempo!
- Tour guidato a cura di un Archeologo professionista e guida turistica con regolare licenza
- Oplonti – Villa di Poppea: la straordinaria vividezza degli affreschi è sicuramente la caratteristica più importante di questa domus
- Villa San Marco – Stabia: passeggerete all’interno degli ambienti, facendo un viaggio indietro nel tempo
- Villa Arianna: l’antico mito descritto minuziosamente sulle pareti di questa splendida villa
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